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Yong Huang, un operaio di 23 anni, sembrava molto timido e nervoso, di poche parole. Huang è nato in un povero villaggio cinese; ha lasciato la scuola quando aveva 14 anni e da allora ha sempre lavorato fuori dal suo villaggio. Ma questo suo apparente senso di disagio con la comunicazione cambia quando si diventa suoi amici su QQ. Su QQ, Huang invia immagini divertenti che colleziona online.
"Penso che mi guarderesti dall'alto in basso se parlassi con me. Sai, non ho un buon livello di istruzione (mei wenhua)...non potrei mai piacere alle ragazze se parlassi con loro solo faccia a faccia", racconta Huang. Questo è in linea con il genere di post che pubblica sul suo profilo QQ. Huang condivide molte immagini con frasi motivazionali o sentimentali modificate da altri e, quando le condivide, l'unica parola che scrive nei suoi commenti è "wo" ("io"). Huang ha spiegato che questi post esprimono semplicemente tutto quello che sente. La parola "io" si traduce con "é esattamente quello che penso". La condivisione di post visivi di altre persone stimola Huang a esprimere i suoi sentimenti.
La maggior parte dei lavoratori immigrati ha abbandonato la scuola prima di finire le medie e quindi non possiede un buon livello di istruzione. Per queste persone, migrate dalla campagna alle città industriali, i post visivi sui social media rappresentano una forma di espressione fondamentale.
